Domenica notte al “La carpia” (1) jazz clab, il vecchio garage dove ci ritroviamo, Angelo, con un sguardo beffardo, mentre copriva con un grande telo la batteria, mi ha bisbigliato : -Venendo in questo box – a strimpellare il vecchio swing, siamo come automobili d'epoca, spolverate di tanto in tanto, che si illudono di poter ancora correre per le strade.-
Questa frase mi ha ronzato in testa per tutta la settimana seguente, e quando sabato Marco mi ha telefonato per l'appuntamento festivo, ho risposto che non “carburavo”, che avrei dato “forfait” per la nostra riunione musicale.
Per qualche domenica non ho partecipato all'incontro con i vecchi compagni, quella frase sulle automobili d'epoca mi aveva colpito , mi faceva sentire antiquato e patetico, ingombrato, come sono, da gli anni che mi hanno schiarito i capelli e occupato l'addome.
Oggi, la chitarra appoggiata nell'angolo dello studio sembrava implorare le mie mani: Dai! pizzicatemi, accarezzatemi,grattatemi, ho prurito di assoli.
Ed eccomi qua, con le gambe accavallate sostenere la mia vecchia L 5 Ghibson, stiracchiare le corde per intonarle ai tasti del piano , guardando la combriccola compiere i soliti gesti: Marco inumidire l'ancia del sax "spernacchiando" nel bocchino, Angelo regolare l'inclinazione dei piatti sul “stelo”. Riccardo appoggiarsi al contrabbasso bilanciandosi sulle gambe,come se dovesse partecipare ad una gara e Paolo picchiettare sulla tastiera solo con gli l'indici :”Le tagliatelle”. Sara, d'avanti al microfono sciorinare una serie di: - prova, prova, prova, uno, due tre!, ha! ha! ha!-
-Che si suona? Vai con: “On the sunny side of the street!”-
-E un, due tre quat'!- . Ecco la musica, il suo pulsare s'appoggia al lavorio delle spazzole sulla pelle del rullante, solletica la risatina dei piatti, il sommesso vibrare del sax, che soffia il controcanto. Fà scintillare una scala cromatica non risparmiando nessuna delle carie nere dei bemolli e diesis, nel bianco dei tasti del pianoforte. Il vecchio motivo s'anima di parole, sostenuto anche dal colloquio del contrabbasso e la chitarra. Conquista le orecchie e il cuore.
-Hai Visto Angelo!,queste vecchie “Balilla” sono capaci di dare ancora qualche emozione- -Dai ricominciamo, sotto con un altro brano...”Rose room”- -E uno, due tre quattro!-
-Ci facciamo un birretta ?- - è un ora “che ci diamo, che ci diamo!,” Eh! Ti ricordi quando nel 68 Marco ha bevuto “a collo”è dentro c'era la vespa e gli è venuto un labbrone cosi! E non ha più potuto suonare per giorni.-
-Dai ! non cominciamo con i “combattenti e reduci” siamo qui per suonare swing, non i ricordi.--E uno due tre quatt'!...-
(1) Ragnatela trascurata e piena di polvere, in dialetto lodigiano.