L'ASS. ACCADEMIA DEGLI AVVALORATI FESTEGGIA IL BICENTENARIO DI FILIPPO GRAGNANI (Chitarrista, mandolinista e compositore)
Il 28 luglio 2020 l'Associazione Accademia degli Avvalorati celebrerà il bicentenario della morte del livornese FILIPPO GRAGNANI chitarrista, compositore ed insegnante di mandolino con due video musicali visibili a partire dalla mattina del 28 luglio p.v. sulla pagina facebook https://www.facebook.com/accademiadegliavvalorati/ e sul canale you tube dell'Associazione Accademia degli Avvalorati in cui il romano Michele Greci (concertista, docente di chitarra e liutaio) eseguirà, con la chitarra-Greci (di sua progettazione) l'Adagio tratto dalla Sonatina n° 1 opera n. 6 composta da Filippo Gragnani e il duo padovano composto da Emanuele Cappellotto al mandolino e dal chitarrista Nicola Mazzon che eseguiranno di Ferdinando Carulli, Tre Duetti op. 5 conosciuti anche come: Filippo Gragnani, Tre Duetti Notturni per mandolino e chitarra E' doveroso ringraziare sia il Dr. Matteo Giunti, ricercatore ed esperto nel campo della genealogia delle famiglie livornesi, per averci confermato la data e il luogo di nascita (Livorno, il 3 settembre 1768) e la data e il luogo di morte di Filippo Gragnani (Livorno, 28 luglio 1820), che il maestro Massimo Signorini per aver scoperto che Filippo Gragnani fu mandolinista e insegnante di mandolino e che a Livorno ci fosse una grande passione per questo strumento. L'Associazione Accademia degli Avvalorati per questa occasione di ricorrenza del Bicentenario di Filippo Gragnani ha nominato suoi soci onorari sia il chitarrista Michele Greci (che si già si era è reso disponibile nel 2019 a celebrare l'indimenticabile concerto di Andrés Segovia alla Chiesa degli Olandesi), che il mandolinista Emanuele Cappellotto e il chitarrista Nicola Mazzon).
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Filippo Gragnani iniziò il suo percorso di studio di musica, in Toscana a Livorno tra fine Settecento ed inizio Ottocento, in un ambiente famigliare in cui l’arte della liuteria e della musica era già una passione che si tramandava di generazione in generazione. In particolar modo è da menzionare il padre, Antonio, che realizzava strumenti di rara bellezza estetica e d’importante qualità sonora, e un parente stretto di nome Giovanni Battista, nativo di Livorno, egregio suonatore di violoncello fecente parte della Cappella musicale di Corte dei Principi Regnanti di Toscana. Filippo Gragnani iniziò il suo percorso di studio di musica sacra, contrappunto, organo e violino con Giulio Maria Lucchesi. Attraverso la consultazione delle fonti custodite presso la Biblioteca Labronica F.D. Guerrazzi di Livorno, si può confermare che dal 1794 al 1797 Filippo Gragnani fu attivo come insegnante di mandolino nella città di Livorno, in via San Giovanni 168 (la via maestra), e fu confinante, nella suddetta via al civico 170, con Ranieri Cecchi maestro di cembalo e canto. Un’altra curiosità, che si scorge dalle fonti storiche è che dal 1794 al 1797 vi è la presenza a Livorno di un altro insegnante di mandolino e violino, il maestro Luigi Zaffremond (di cui non si ha alcuna notizia). La presenza di due insegnanti di mandolino, in una città di circa 44.000 abitanti, sta ad indicare quanto fosse diffusa la pratica di questo strumento, nella città toscana. È molto probabile che Filippo Gragnani imparò a sua volta il mandolino da Giulio Maria Lucchesi, il suo primo insegnante di musica o da Giovanni Francesco Giuliani, anch’egli livornese (violinista, allievo di Pietro Nardini, arpista, direttore d’orchestra, compositore e maestro di Ferdinando Giorgetti capo della moderna scuola toscana). Ad inizio Ottocento Filippo cominciò ad alternare la pratica del mandolino a quella della chitarra innamorandosi sempre più di questo straordinario strumento. La sua passione lo portò ad intraprendere un rapporto didattico con il maestro napoletano Ferdinando Carulli, raggiungendo in pochi anni un alto livello tecnico, interpretativo e compositivo. L’amore per la chitarra e per la musica strumentale lo portò a lasciare l’Italia, dopo aver pubblicato con Monzino e Ricordi di Milano e ad intraprendere esperienze concertistiche, compositive, didattiche in Francia ed in Germania, pubblicando, opere per chitarra sola ed ensembles cameristiche, con le più importanti case editrici europee del momento: Carli, Gombart, Naderman, Meissonier, Lélu ed Heckel. Il chitarrista e compositore livornese Filippo Gragnani morì il 28 luglio del 1820 a Livorno.
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